mercoledì 28 luglio 2010

macchia si rigenera di blues


Parte stasera l'undicesima edizione del macchiabluesfestival, Macchia si rigenera di blues: dal suo lamento alle proposte critiche per lavorare un territorio meridionale altrimenti spento e silente.

La mollezza sociale logora, in questi piccoli centri autoreferenziali, possibili formazioni di culture; è ai giovani che interverranno, ancor più ai giovanissimi, che verrà consegnato gran parte del dibattito sul blues. Che possano carpirlo e farne anche loro veicolo d'emancipazione per una cura sostenibile del loro prossimo terreno di lavoro.

Con un monito di autoriflessione per rivalutare continuamente la funzione civile di un festival musicale, impedendogli l'estrema razionalizzazione delle sue funzioni, ridotte in fine all'economica e alla volonta di prestigio.

Nell'istituire pratiche educative attraverso il blues, imparino le istituzioni la sobrietà del dare merito alla formazione locale di dialoghi sul sapere, sostengano il pubblico negli spazi di autoriflessione e ne impediscano la sterilizzazione preferendo centri d'aggregazione sociale, emeroteche e spazi di libera espressione artistica autogestiti, piuttosto che continuando a costruire segnaletica, moli di abitacoli monouso per svendite oltreregione e vuoti vani di sfogo politico con l'aggiunta autorevole della celebrazione di una da tempo ridiscussa e da molti rimossa Unità d'Italia.

Un buon macchiablues!

Nessun commento:

Posta un commento